Riutilizzo delle acque reflue
- On 18 Aprile 2023
Novità in tema di riutilizzo delle acque reflue dal Decreto Legge 14 Aprile 2023 , cd ‘’Dl Siccità’’
Dal 15 Aprile è in vigore il Decreto-legge 14 Aprile 2023 che introduce disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.
Tale disposto definisce in particolare i requisiti minimi per il riutilizzo delle acque reflue trattate e poi affinate, con l’obiettivo principale di ridurre il prelievo dai corpi idrici superficiali e sotterranei.
Nel ‘’Dl Siccità’’ si prevede anche la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà intervenire, con poteri sostitutivi, principalmente in caso di inerzia o ritardo nella realizzazione degli interventi e sulla gestione delle risorse idriche.
In tema di autorizzazioni ambientali, si segnala che il Decreto in esame conferisce alle Regioni e alle Province autonome, fino al 31 Dicembre 2023, il potere di rilasciare un’autorizzazione unica per il riutilizzo, a scopi irrigui in agricoltura, delle acque reflue in uscita dagli impianti di depurazione (già in esercizio al 15 Aprile 2023) e che dunque hanno completato il loro processo di trattamento e di affinamento. In quest’ottica sarà dunque fondamentale implementare i già prescritti controlli e verifiche, non solo delle acque reflue depurate, ma anche di quelle da depurare, per evitare tra l’altro che, eventuali scarichi anomali rilevati in ingresso ai complessi impiantistici, possano pregiudicare la qualità delle acque da destinare per scopi irrigui. Pertanto l’attività di controllo della qualità degli scarichi che hanno recapito, attraverso le reti fognarie, agli impianti di depurazione, vero e proprio baluardo per la difesa della corretta attività depurativa, assumerà ancora maggiore rilevanza.
Per ottenere il titolo abilitante a consegnare al punto di conformità le acque affinate, sarà necessaria la valutazione e la predisposizione di un piano di gestione dei rischi, da parte del gestore dell’impianto di depurazione.
Si segnalano novità infine anche per quanto concerne l’aspetto, non meno importante, dei fanghi di risulta dal trattamento delle acque reflue, secondo il Decreto in oggetto, gli stessi sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti, ove applicabile, solo al termine del complessivo processo di trattamento effettuato nell’impianto di depurazione.
ing. Marco Baldaccini (studio.baldaccini@libero.it)
Frosinone
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