Verso una gestione sostenibile dei rifiuti tessili nell’Unione Europea
- On 12 Luglio 2023
La sostenibilità dei rifiuti tessili nell’Unione Europea
Il fenomeno della ‘’fast fashion’’, ovvero della moda veloce, che consente una disponibilità quasi illimitata e costante di nuovi stili, a prezzi molto ridotti e dunque alla portata di una grande platea di consumatori (specialmente quelli più giovani) ha causato un forte aumento della quantità di indumenti prodotti, utilizzati e poi velocemente scartati. Si stima che, all’interno del territorio dell’Unione Europea, vengano prodotti circa 12 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Solo l’abbigliamento e le calzature ne rappresentano 5,2 milioni di tonnellate ogni anno. L’aliquota di rifiuti tessili post-consumo che viene riutilizzata o riciclata si attesta al 22% circa, tutto il resto viene conferito in discarica o in impianti di incenerimento. Circa il 20 % dei tessili usati raccolti separatamente in Europa è trasformato in materiali di valore inferiore (downcycled) per essere utilizzato successivamente come panni per la pulizia industriale o altre applicazioni, mentre il resto ha come destino operazioni di smaltimento finale.
Pertanto, la Commissione Europea, con una risoluzione del Parlamento del 1° Giugno 2023, ha proposto un pacchetto di norme, atte a modificare la Direttiva Quadro sui rifiuti (Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008), con l’obiettivo di rendere i produttori responsabili dell’intero ciclo di vita dei prodotti tessili, lungo tutta la catena del valore, ivi compresa la fase in cui diventano rifiuti.
Verosimilmente dunque, a seguito dell’introduzione di un regime di responsabilità estesa (EPR), i produttori saranno tenuti a coprire i costi di gestione dei rifiuti tessili, il che darà loro anche incentivi per ridurre i rifiuti prodotti e aumentare la circolarità dei prodotti tessili, progettando prodotti migliori fin dalle fasi iniziali di progetto e sviluppo.
Il contributo che i singoli produttori pagheranno ai sistemi di responsabilità estesa, chiarisce la Commissione, sarà adeguato in base alle prestazioni ambientali dei tessili. Un principio noto come “eco-modulazione”.
L’iniziativa intende accelerare anche lo sviluppo del settore della raccolta differenziata, della cernita, del riutilizzo e del riciclaggio dei tessili, in linea con quello che prevede la politica Europea in materia di sostenibilità e circolarità di tessili. Queste norme semplificheranno inoltre, per gli Stati membri, l’attuazione dell’obbligo di raccogliere i tessili separatamente a partire dal 2025, in linea con quanto previsto dall’art.11, comma 1 della Direttiva Quadro.
ing. Marco Baldaccini (studio.baldaccini@libero.it)
Frosinone
0 Comments