RenTRi: il parere del Consiglio di Stato
- On 29 Dicembre 2022
Il Consiglio di Stato nel parere consuntivo rilasciato il 20 dicembre 2022, riguardante la “Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell’art. 188-bis del D.Lgs. 152/2006”, esprime un giudizio complessivamente positivo sul sistema RenTRi. Ha stabilito che il decreto del Ministero dell’Ambiente che disciplinerà il funzionamento del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti dovrà essere esaminato dalla Ragioneria generale dello Stato.
Il giudizio complessivo è favorevole all’implementazione del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti anche se, come viene spesso sottolineato nel documento, la realizzazione ed avvio del RenTRI è complesso e richiede un impegno economico. Inoltre, vi è un’assenza di riferimenti temporali specifici entro i quali il Ministero deve provvedere a emanare i decreti operativi che permetteranno l’implementazione completa ed avvio del RenTRI stesso.
Se da un lato quindi si rilevano dei benefici, per le imprese del settore, grazie alla semplificazione e snellimento delle procedure e certezza delle norme, dall’atra occorre considerare che si introducono nuovi oneri, informativi ed economici. I costi di funzionamento della piattaforma non saranno a carico dello Stato. Le spese di istituzione del sistema sono già coperte da un apposito stanziamento da 1,61 milioni di euro, mentre gli oneri di funzionamento saranno sostenuti con i contributi annuali versati dai soggetti obbligati all’utilizzo della piattaforma.
Inoltre, il Consiglio di Stato fa osservare all’Amministrazione la necessità di acquisire la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato allo scopo di certificare la coerenza e la solidità economico-finanziaria dell’impianto normativo che viene proposto.
Vi sono ancora alcuni aspetti che richiederanno un approfondimento ed alcune parti del decreto stesso che dovranno essere migliorate sotto un profilo giuridico e tecnico evitando così il rischio di confusione da parte delle imprese che dovranno adempiere agli obblighi di iscrizione ed utilizzo del sistema. Una soluzione potrebbe essere quella di integrare nel provvedimento il dialogo e la sperimentazione fatta con gli operatori di settore, coordinato all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, per poter così allineare le modalità operative sperimentare con gli aspetti giuridici definiti nel decreto. Ora si attende il 2023 e l’esito del vaglio della Ragioneria.
Clicca QUI per leggere il parere consuntivo del Consiglio di Stato.
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